Archimede e la seconda guerra punica

Bello punico secundo Marcellus, Romanorum dux, magno exercitus ingentique classe Syracusas, magnam divitemque Siciliae urbem obsidebat, sed adversdus navalem hostium apparatum....

Durante la seconda guerra punica Marcello, il condottiero dei Romani, assediava con un grande esercito ed un’ingente flotta Siracusa, la vasta e ricca città della Sicilia, ma contro questo apparato navale dei nemici, Archimeide, esperto di discipline matematiche e mirabile inventore, aveva escogitato molte e varie macchine belliche, che aveva disposto nelle mura della città affinché i Siracusani potessero lanciare enormi massi sulle navi dei nemici, che si trovavano lontano dalla città e respingere con i fitti dardi quelle navi, che erano più vicine.

Le navi invece, che si accostavano alle mura, venivano sollevate con un rampone di ferro e venivano scagliate contro i massi. Affinchè i cittadini potessero gettare senza alcun pericolo i dardi contro i nemici, Archimeide aveva aperto nelle mura della città molti fori stretti: pertanto scagliate le frecce attraverso questi di nascosto i Romani vennero feriti. Durante il terzo anno d’assedio il console Marcello attaccò Siracusa con tutte quante le risorse per terra e per mare e alla fine la espugnò, Archimeide trovò la morte inaspettata.

Infatti Marcello, che aveva conosciuto bene la fama di costui dai suoi soldati ordinò di risparmiarli, ma Archimeide venne ucciso da un soldato, che non lo aveva riconosciuto. (by Maria D. )

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