Azioni di Cicerone in provincia

Regis Antiochi legati primi Ciceroni, qui tum in Ciliciam procunsul missus erat ...amicos populi Romani mansuros esse et Parthos a regione decessuros esse. (versione latino)

I legati del Re Antioco per primi annunciarono a Cicerone, che allora era stato inviato come proconsole in Cilicia, che un ingente milizia dei parti aveva superato l'Eufrate, il re dunque pensava che i parti, preparate tutte le cose, stesse per invadere la provincia.

Dal momento che erano molti che in quel re non avevano fiducia, Cicerone aspettò e non diede credito ai legati. In seguito condusse l'esercito in Cilicia e qui gli furono trasmettesse delle lettere da Tarcondimoto, che era considerato fedele alleato ed amico del popolo romano.

Così apprese che Pacoro figlio di Orode re dei Parti aveva superato l'Eufrate con un un'ingente forza di cavalieri Parti e che aveva posto l'accampamento a Tiba. E apprese anche che in Siria (nella provincia della Siria) era scoppiata una grande sommossa e che già molti alleati si erano allontanati. Nello stesso tempo, furono inviate delle lettere a Cicerone sulle stesse cose da Giambico, Filarco degli arabi, che tutti in Cilicia ritenevano un amico di Roma. Acquisite queste cose, Cicerone comprese che gli alleati attendevano con trepidazione nuove notizie e condusse l'esercito sul monte Tauro.

Così in Cilicia tutti compresero che i Romani non temevano i nemici e che avrebbero difeso valorosamente la regione. Cicerone in questo modo, sperava che quelli ai quali si era avvicinato rimanessero amici del popolo romano e allontanassero i parti dalla regione.

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