Besso espone ai suoi il piano per attaccare Alessandro

Bessus, Alexandri celeritate perterritus, dis patriis sacrificio rite facto, sicut illis gentibus mos est, cum amicis ducibusque copiarum inter epulas de bello consultabat....

Besso, spaventato dalla celerità di Alessandro, compiuto secondo il rito il sacrificio alle divinità della patria, com'è abitudine per quelle popolazioni, durante il banchetto si consultava con gli amici e con i condottieri delle milizie in merito alla guerra.

Ebri di vino, iniziano a esaltare le loro forze, ora a disprezzare l'avventatezza ora la pochezza dei nemici. Particolarmente Besso, duro nelle parole, e superbo per il regno conquistato con una scelleratezza, iniziò a dire divenuto a stento lucido che lafama dei nemici cresceva grazie all'ottusità di Dario;

; quello infatti nelle strettissime gole della Cilicia, pur se poteva retrocedendo condurre gli sprovveduti nei luoghi impraticabili per la loro conformità naturale, attraverso le quali il nemico catturato non avrebbe avuto nemmeno l'occasione di fuga, tanto più di resistere. Gli piacque retrocedere in direzione dei Sogdiani, per opporre al nemico come un muro il fiume Osso, mentre confluivano dalle vicinissime genti validi aiuti. in realtà erano in procinto di giungere molti popoli; tra questi non c'era nessuno tanto umile, che le spalle di costui non potessero eguagliare la testa di un soldato Macedone.

Gli ubriachi gridavano che questa era l'unica soluzione vantaggiosa; e Besso ordina che sia versato vino più in abbondanza, essendo sul punto di debellare Alessandro a tavola.
(By Maria D. )

Versione tratta da Curzio Rufo

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