Cesare in Asia - Sermo et Humanitas versione latino

Cesare in Asia versione latino traduzione libro sermo et humanitas
Cum in Syriam Caesar ex Aegypto venisset atque ab iis, qui Roma... ...tuendae ac defendendae, dimittit et sibi et populo Romano amicissimos.

Essendo Cesare venuto in Siria dall'Egitto e avendo appreso, da quelli che da Roma erano andati da lui, ed essendosi reso conto, attraverso lettere provenienti dall'Urbe, che a Roma molte cose erano amministrate malamente e non vantaggiosamente e che nessun aspetto della repubblica era gestito abbastanza bene, perché si erano verificate pericolose sedizioni e che, sia per l'ambizione che per la debolezza dei tribuni militari e di coloro che erano al comando delle legioni, venivano fatte molte cose contro il costume e la consuetudine militare, e che tutte queste cose richiedevano la sua venuta, tuttavia ritenne preferibile, in quelle province e regioni nelle quali era andato, lasciare le cose sistemate in modo che fossero liberati dalle contese locali, accettassero l'ordine e leggi, smettessero di avere timore dei nemici stranieri. Dopo essersi trattenuto in quasi tutte le città più importanti, concesse premi ai benemeriti, sia personalmente che in massa, giudicò e prese decisioni su antiche controversie;

congedò dopo averli presi sotto la sua protezione e averli resi fedelissimi a sé e al popolo romano, re, tiranni, governatori, confinanti di provincia, che erano accorsi tutti in massa da lui, dopo avere imposto loro come condizioni di conservare e difendere la provincia.

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