Donato e Servio Commenti - testo latino e traduzione

Donato vv5-6

Commendavit carmen suum et Aeneae personam omni liberam crimine demonstravit Iunonem quam ex diverso posuit multis modis gravi perfudit invidia....

Hi libri didascalici sunt, unde necesse est, ut ad aliquem scribantur; nam praeceptum et doctoris et discipuli personam requirit: unde ad Maecenatem scribit, sicut Hesodium ad Persen.

Servio Sane non est mirandum esse usum eum prooemio. .cimus concessum esse scribentibus ut iteratione prooemi legentium interdum reficiant latore. Nam et Livius frequenter innovat principia ut “Completis consulibus”, et Cicero in Verrinis qui in frumentaria conciliavit auditorum animos iteratione principii ut “Omnes qui alterum iudicant”.

Donato commento all'Eneide
Rhetoricedicturus de minoribus rebus magna promittit ut et levem materiam sublevet et attentum faciat auditorem sane perite, quoniam scit breve esse opus hoc de apibus et intra paucos versus posse consumi usus est translationibus ad dilatandam materiam dicens apes habere reges praetoria urbe set populos.

Consegnò il suo canto e mostrò la persona di Enea libera da ogni colpa al contrario rappresentò in molti modi Giunone la quale colmò di terribile invidia.

Lo stesso capitolo della sua ode comincia dall’invocazione della Musa alla quale se non avesse premesso il tema per preparare il lettore si perderebbe certamente grazie alla sua fatica, non sapendo lo stesso lettore cosa avrebbe detto.

Intanto proposto il tema non c’è da meravigliarsi che Virgilio non abbia risposto in ogni cosa; infatti scrivendo i suoi libri dopo aver disposto l’argomento, sopraffatto dal termine estremo di vivere, non poté completare l’intenzione della sua arte, infatti non descrisse e i padri di Albano e anche le mura dell’augusta Roma.

Abbiamo esposto il testo dell'argomento, ora dunque torniamo all'origine e all'inizio dell'opera, affinché mostriamo che Virgilio, secondo il costume dei poeti ha iniziato dall'invocazione della Musa ciò che aveva intenzione di scrivere.

Questi libri sono didascalici, donde è necessario, dato che sono scritti per qualcuno; infatti l’insegnamento indaga il carattere del maestro e del discepolo: donde scrive per Mecenate, così come di Esiodo per Perseo.

Certamente non c’è da meravigliarsi che egli abbia usato un esordio. .. invochiamo che sia stato concesso agli scrittori affinché per la ripetizione dell’ esordio ricostruiscano talora tramite il promotore dei lettori.

Infatti sia Livio spesso rinnova le introduzioni come per esempio: ” completati i consoli” sia Cicerone nelle Verrine che ne “Il frumento” conciliò gli animi degli ascoltatori con la ripetizione dell’ esordio come per esempio” tutti coloro che giudicano contrario”.

Donato commento all'Eneide
Da retore garantisce che dirà grandi cose sulle opere minori sia perché attenui l’insignificante argomento sia abilmente renda attento l’uditore in quanto sa che questa opera è breve sulle api e nello spazio di pochi versi possa essere esaurita si è servito delle trasposizioni per aumentare l’argomento dicendo che le api hanno i re nella cella ma i popoli nella città.

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