Dario è sicuro della vittoria

Darius, illud quod Parmenio Alexandro frustra suaserat, hostem facturum esse coniectans, frenatos equos stare magnamque exercitus partem in armis esse ac vigilias intenta cura servari iussĕrat.

Ergo ignibus tota eius castra fulgebant. Ipse cum ducibus propinquisque agmina in armis stantium lustrabat, Solem et Mithrem sacrumque et aeternum invocabat ignem, ut illis dignam (“degna di”, abl) vetere gloria maiorumque monumentis fortitudinem inspirarent.

Profecto adeo clara erant auguria divinae opis, ut de auxilio deorum non dubitaret. Ipsi nuper in Macedonum animis tantam et subitam incusserant formidinem, ut adhuc lymphati errarent, arma abicientes; ergo rectum erat ut di praesides Persarum imperii expeterent poenas vaecordiae et insaniae hostium.

Praeterea Darius ipsum Macedonum ducem, Alexandrum, minuebat: ut praedam ante eum positam videbat, excitabatur modo ferarum nec perniciem, quae ante positam praedam imminebat, vitare temptabat.

Dario, presupponendo che il nemico avrebbe fatto quello che aveva consigliato invano a Parmenio Alessandro, aveva ordinato che i cavalli stessero frenati (con le briglie) e che la maggior parte dell'esercito fosse in armi e che si osservassero con attenta cura le veglie.

Dunque l'intero accampamento di costui rifulgeva di fiamme. Egli stesso con i condottieri e i congiunti passava in rassegna le schiere di coloro che erano in armi, invocava il sole e mitre e il fuoco sacro e eterno, d'infondere un coraggio degno di quelli attraverso l'antica gloria e le testimonianze degli antenati.

In verità gli auspici della forza divina erano chiari a tal punto, da non dubitare dell'aiuto degli dèi. Questi stessi recentemente avevano suscitato una paura tanto grande e improvvisa negli animi dei Macedoni, che erravano ancora infuriati, gettando via le armi; dunque era giusto che gli dèi pretendessero i capi dell'impero dei persiani come pene dell'insensatezza e della follia dei nemici.

Inoltre Dario rendeva debole lo stesso condottiero dei Macedoni, Alessandro: come vedeva (appena che, non appena) vedeva una preda posta dinanzi a lui, si eccitava come le fiere (nella maniera delle fiere) né tentava di evitare la rovina, che incombeva dinanzi alla preda posta innanzi.
(By Maria D. )

Versione tratta da da Curzio Rufo

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