De philoxeno poeta et dionysio tyranno - versione latino
De philoxeno poeta et dionysio tyranno versione latino
Olim Philoxenus poeta ad cenam a Dionysio tyranno vocatus est, apud Syracusas urbem....
Un giorno il poeta Filosseno fu invitato a cena dal tiranno Dionisio, presso la città di Siracusa.
Durante il banchetto i servi, su un piatto di argento, gli porsero una triglia alquanto piccola e molto più piccola del pesce che era stato servito al tiranno. Allora Filosseno avvicinò la sua triglia all'orecchio, come se desiderasse ascoltare le sue parole, poi disse al tiranno: «Ho intenzione di scrivere un carme sulla ninfa Galatea: per questo ho chiesto a questa triglia della vita della stessa Galatea, per adornare il mio carme.
Ma questo pesce è molto giovane, e in un così breve periodo di vita, non ha mai conosciuto la ninfa. Invece il pesce che ti è stato servito è molto più grande d'età e sa molte cose di Galatea:
per questo mi risponderà molto più facilmente!». Dionisio capì subito il senso delle parole di Filosseno: sorrise e ordinò ai servi di portare al poeta una triglia più grande.
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