De rerum scriptoribus

Multi et plaecari apud Romanos rerum scriptores fuerunt, ... posteaque se dedit ad scribendas Historias.

Vissero fra i romani molti e celebri storici, fra i quali il più antico è da ritenersi Marco Catone, quel famoso personaggio che poi fu soprannominato il "(Catone il) Censore": egli infatti compose anche alcuni testi in lingua latina, che sono intitolati "Origini" dal momento che in essi (Catone)

si occupa dell'origine delle antiche civiltà italiche. In realtà, prima di lui scrissero Annali (anche) Fabio Pittore ed altri, che tuttavia erano avvezzi a scrivere in lingua greca.

Né si deve considerare un'opera storica gli "Annali" di Quinto Ennio, in effetti perché egli fu più un poeta che uno storico. All'epoca di Cicerone si distinsero  storici numerosi, fra i quali sono da considerare i più famosi C. Giulio Cesare e C. Sallustio Crispo.

L'uno dei quali scrisse sette Commentari sulla guerra gallica e tre sulla guerra civile, narrando avvenimenti ai quali egli stesso era stato presente; l'altro preferì argomentare sulla congiura di Catilina e sulla guerra contro Giugurta, e poi si dedicò a scrivere le "Historiae".

Sed maximi ex Romanis Historicis Titus Livius et Cornelius Tacitus ... principem magnis laudibus ecfert de eius rebus gestis narrando.

Ma è doveroso considerare che gli storici romani i più eccezionali siano Tito Livio e Cornelio Tacito.

Risulta che all'epoca di Augusto Livio avesse trascorso molti anni della propria vita nello scrivere testi celebrativi "Ab urbe condita" fin dalle origini di Roma: tale opera monumentale doveva forse proseguire fino al centocinquantesimo libro; ma per lo meno fu in grado di portarne a compimento centoquarantadue, che in ogni caso non sono tutti documentati.

Per mezzo di questi libri vengono riferite le vicende dall'origine di Roma fino alla morte di Druso. Dobbiamo giudicare non inferiore a Livio Tacito, che manifestò la sua eccellenza ai tempi di Traiano. I suoi libri vengono denominati Annali e Storie, ma anche di queste composizioni non ci rimangono che pochi frammenti.

Da ultimo visse all'epoca dell'imperatore Giuliano, Ammiano Marcellino, storico celebre nell'esaltare le vicende romane: e segnalò con grandi lodi questo principe narrando delle sue celebri gesta.

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