Disperazione e morte di Orfeo

Post carae sponsae letum miser Orpheus numquam bis sponsae fortunam mutare potest; errat solus atque desperatus per loca impervia et continenter cantat....

Dopo la morte della cara  sposa, il misero Orfeo non può più cambiare una seconda volta il destino della promessa sposa: erra solo e disperato attraverso luoghi impervi, e canta ininterrottamente.

Poi il poeta si rifugia in luoghi lontani e freddi e, alla fine, arriva in Tracia: qui, sotto gelide caverne, piange, suona la lira e compie molti prodigi: ammansisce bestie feroci e commuove anche gli alti pini del bosco.

Ma la tristezza di Orfeo non si placa. Un giorno le donne della Tracia celebrano i  riti selvaggi di Bacco: Bacco è il dio del vino e della vendemmia, e viene chiamato anche Libero; infatti il vino libera gli animi dalle preoccupazioni. Orfeo non venera Bacco, e viene ucciso dalle donne della Tracia.

Le membra dell'illustre poeta vengono dilaniate e sparse per i campi: la testa viene portata via dalle onde del mare ed arriva al fiume Ebro: qui, la testa di Orfeo ripete ininterrottamente il nome dell'amata Euridice.

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