Educazione politica dei giovani romani

Romae adulescentuli patriciorum usque a prima pueritia adsuefiebant... coepta est extremis rei publicae temporibus.

Gli adolescenti patrizi a Roma fino dalla (loro) prima infanzia erano abituati a recarsi spesso nel foro e nella curia o in altri luoghi, in cui il senato stabiliva misure per lo Stato.

Accadeva questo affinché essi potessero osservare cosa venisse fatto dagli adulti o cosa venisse disputato o quali leggi venissero emanate. Prima però venivano avvertiti dai genitori di non riferire fuori quello che accadeva od era definito in senato.

Non avevano la facoltà di parlare, ma solo di ascoltare e osservare. Questa cosa faceva sì che i giovanetti fossero subito pratici di vita pubblica. E non succedeva in alcun modo che il fanciullo riferisse fuori le cose segrete, che aveva ascoltato nella curia, o che narrasse, neppure alla madre, quello che accadeva lì. I senatori erano certi che ciò non sarebbe mai successo; perciò ricevevano i giovinetti nella curia anche quando si discuteva di faccende molto gravi.

Tuttavia questa consuetudine, da cui i cittadini venivano resi saggi e forti, cominciò ad essere trascurata negli ultimi tempi della repubblica.

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