Fabio Massimo vorrebbe risolvere il conflitto in Italia

Cum Africam novam provinciam P. Scipioni destinari omnes vellent, ipse Scipio, nulla iam modica gloria contentus, dicebat non ad gerendum...

Volendo tutti che la nuova provincia dell'Africa fosse destinata a P. Scipione, lo stesso Scipione, ormai non soddisfatto di alcuna semplice gloria, diceva che era stato proclamato console non solo per compiere la guerra ma anche per portarla a ter mine, e, per poterla compiere, doveva trasportare l'esercito in Africa.

Ma Fabio Massimo, dopo che gli fu richiesto un parere, parlò così in senato: "Io, essendo dittatore, senatori inscritti, ed essendo ancora in forze ed essendo nel corso dei più importanti affari, non rifiutai mai di dividere il mio impero con il maestro dei cavalieri.

E né ora parimenti, godendo ormai degli onori ritengo che mi si debba proporre una gara di rivalità con questo fiorentissimo adolescente di Scipione; infatti non desidero in alcun modo che a me ormai stanco non solo ad eseguire le cose ma anche a vivere, venga assegnata la provincia dell'Africa e sia negata a Scipione. Con tale gloria, che era stata acquistata, io devo vivere e morire. Ora invece, il nemico Annibale, con un esercito incolume, assediando l'Italia da 13 anni non è forse vero che desideri P. Cornelio che quel nemico, che fu per noi causa di tanti funerali e stragi, in qualità di console venga espulso dall'Italia?

Qui bisogna combattere, dove c'è Annibale. Ci sia la pace in Italia prima della guerra in Africa, e noi dobbiamo allontanare il timore prima che sia gettato spontaneamente sugli altri.
(By Maria D. )

Ulteriore proposta di traduzione

Poiché tutti volevano che la nuova provincia Africana fosse destinata a P. Scipione, proprio Scipione per nulla ormai pago di una fama modesta, esponeva di essere stato designato console non solo per condurre la guerra ma per concluderla, e per poter esser fatto ciò, si doveva trasportare l'esercito in Africa.

Ma Fabio Massimo, richiesto del suo parere, così parlò in senato: "Io, essendo dittatore, padri coscrittti, sia quando ero ancora nel pieno delle forze ed ero impegnato in importantissime faccende mai ho rifiutato di dividere il mio potere con il comandante di cavalleria.

Né ora, allo stesso modo, ormai al termine delle mie cariche, ritengo di dover proporre con questo giovane fiorentissimo P. Scipione; infatti in alcun modo desidero che a me, ormai stanco non solo di gestire gli affari, ma perfino di vivere, sia assegnata la provincia d'Africa e sia negata a Scipione. Ormai io devo vivere e morire con quella gloria che già mi sono conquistato. Tuttavia, oggi, dopo che da quattordici anni il nemico Annibale assedia l'Italia con un esercito incolume, non forse preferisci P. Cornelio console cacciare dall'Italia quel nemico che fu causa a noi di tanti lutti e tante sconfitte?

Qui si deve combattere, dove è Annibale. Sia pace in Italia prima che la guerra in Africa, e si allontani da noi il timore prima di procurare al contrario ad altri".
(By Stuurm)

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