Giove contro i giganti e gli uomini nati dal loro sangue

Principio terram Gigantes incoluerunt, qui, regno caelesti potiri cupientes ...... statuit ex omni caelo nimbos demittere et genus mortale sub undis perdere.

Abitarono inizialmente la terra i Giganti, che volendo impadronirsi del regno celeste, confidando nelle loro forze, elevarono i monti e tentarono di salire fino al cielo.

Allora Giove, per diminuire la loro superbia, cominciò a scagliare fulmini, con i quali distrusse l'Olimpo, il Pelia, l'Ossa, i monti più elevati della Grecia, e sotto i loro resti oppresse e seppellì i corpi dei Giganti.

Ma la Terra, bagnata del loro sangue, affinché rimanessero tracce del genere umano, rinforzò il caldo sangue e lo trasformò in uomini. Ma anche quella prole, nata dal sangue dei Giganti, spregiatrice degli dei, fu avidissima di crudele strage e violenta. Come Giove vide ciò dalla sommità della rocca, iniziò a dolersi e concepì grandi ire nell'animo.

Dapprima pensò di eliminare quella stirpe con i fulmini; poi, affinché il cielo non si incendiasse a causa dei tanti fulmini, decise di far scendere piogge da tutto il cielo e di annientare il genere umano sotto le onde.

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