Greci e Romani (Gellio Notti Attiche libro XVII capitoli I - XXI)

Quibus temporibus post Romam conditam Graeci Romanique inlustres viri floruerint ante secundum bellum Carthaginiensium....

In quali epoche dopo la fondazione di Roma e prima della seconda guerra punica fiorirono illustri personaggi greci e romani.

Volendo avere un quadro delle più antiche epoche e dei personaggi più illustri nati in tali tempi, per non lasciarmi sfuggire nella conversazione qualche inesattezza sull'epoca e la vita delle persone più celebri, come accadde a quel sofista apaideutos (ignorante) che recentemente in una pubblica lettura affermò che il filosofo Carneade ricevette denaro dal re Alessandro figlio di Filippo e che lo storico Panezio visse ai tempi dell'Africano maggiore; per evitare, dico, errori con simili di date e di periodi, ho tratto dalle opere che si intitolano Cronache in quali tempi fioriron i Greci e i Romani che furono famosi per il talento o l'attività politica, dalla fondazione di Roma fino alla seconda guerra punica, e tali note tratte da varie e diversissime fonti ho ora rapidamente riordinato. Non ho avuto la pretesa di comporre con laborioso e sottile lavoro un synchronismous (catalogo) dei personaggi delle due nazioni, ma solamente di adornare in certa misura queste Notti con semplici fiori, colti nel campo della storia. Mi è parso sufficiente in questi appunti sulla cronologia di parlar delle date di pochi personaggi, ma non sarà difficile dall'età di molti di essi venir a conoscere anche quella di coloro che non avrò nominato. Cominciamo allora dal famoso Solone, giacché per quanto riguarda Omero ed Esiodo, è ritenuto dalla maggioranza degli scrittori che essi vissero approssimativamente nello stesso periodo, o che Omero sia stato più antico: tutti e due comunque vissero prima della fondazione di Roma, mentre i Silvi regnavano ad Alba; più di centosessanta anni dopo la guerra di Troia, come a proposito di Omero e di Esiodo ha lasciato scritto Cassio nel I libro degli Annali, o circa centosessant'anni prima della fondazione di Roma, come dice, a proposito di Omero, Cornelio Nepote nel I libro delle sue Cronache. Dunque, abbiamo appreso che Solone, uno dei famosi Saggi, compose le leggi degli Ateniesi mentre regnava a Roma Tarquinio Prisco, nel suo trentatreesimo anno di regno.

Al tempo di Servio Tullio e quando tiranno di Atene era Pisistrato, Solone se ne era già partito in volontario esilio, poiché non gli si era prestato fede quando aveva predetto quella tirannia. Poi venne in Italia Pitagora di Samo, mentre era re il figlio di Tarquinio, che ebbe il soprannome di Superbo, e in quel periodo venne ucciso ad Atene, da Armodio e Aristogitone, Ipparco figlio di Pisistrato e fratello del tiranno Ippia. Cornelio Nepote dice anche che ai tempi in cui regnava a Roma Tullo Ostilio, Archiloco era già illustre e famoso per i suoi poemi. Poi, duecentosessant'anni dopo la fondazione di Roma o non molto più, si narra che i Persiani sian stati sconfitti dagli Ateniesi nella famosa battaglia di Maratona, sotto il comando di Milziade, che poi, dopo tale vittoria, venne condannato dal popolo ateniese e ucciso in una pubblica prigione. In quel tempo il poeta tragico Eschilo fioriva ad Atene. A Roma circa in quei tempi furono per la prima volta eletti dalla plebe i tribuni e gli èdili, in seguito alla sedizione della plebe stessa, e non molto dopo Gneo Marcio Coriolano, spinto ed esasperato dai tribuni del popolo, tradì la repubblica e passò con i Volsci, che erano allora nemici, e mosse guerra al popolo romano. Dopo pochi anni il re Serse fu sconfitto e messo in fuga dagli Ateniesi e dalla maggior parte dei Greci in un combattimento navale presso Salamina, essendo comandante Temistocle. Dopo quasi quattro anni, essendo consoli Tito Menenio Agrippa e Marco Orazio Pulvillo, durante la guerra con Veio, i patrizi Fabi, in numero di trecentosei, e con i loro dipendenti, caduti in un'imboscata presso il fiume Cremera, vennero tutti uccisi. Giusto in quel tempo Empedocle da Agrigento primeggiava nella filosofia naturale.

Consta che a Roma, in tale epoca, vennero creati i decemviri incaricati di redigere le leggi, e dapprima compilarono dieci tavole e poi ne aggiunsero due. In Grecia la grande guerra del Peloponneso, della quale Tucidide ha narrato le vicende, inizia circa trecentoventitré anni dopo la fondazione di Roma. In quel tempo Postumio Tuberto, dittatore a Roma, uccise con una scure il proprio figlio che aveva, contro il suo volere, preso le armi contro il nemico. Erano allora in guerra contro Roma gli Equi e i Fidenati. In quel tempo Sofocle e successivamente Euripide divennero famosi e rinomati quali poeti tragici, Ippocrate quale medico e Democrito quale filosofo; di questi più giovane, Socrate fu in parte loro contemporaneo. Successivamente, mentre i tribuni militari con potere consolare governavano a Roma, circa nell'anno trecentoquarantasettesimo dalla fondazione dell'Urbe, i Trenta Tiranni vennero imposti agli Ateniesi dai Lacedemoni; e in Sicilia era tiranno Dionisio il Maggiore e pochi anni dopo ad Atene Socrate fu condannato a morte e ucciso in carcere col veleno. Press'a poco nello stesso tempo a Roma Marco Furio Camillo venne nominato dittatore e conquistò Veio; e non molto tempo dopo si ebbe la guerra con i Senoni, quando Roma, ad eccezione del Campidoglio, fu presa dai Galli.

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