Cn. Piso fuit vir a multis vitis integer, sed pravus

Cn. Piso fuit vir a multis vitis integer, sed pravus et cui placebat rigor. Is ad supplicium duci iusserat aliquem qui ex commeatu sine commilitione redierat, iratus quod ei miles videbatur interfecisse (eum) quem non exhibebat...

TESTO LATINO COMPLETO

Cn. Pisone fu un uomo integro (immune) da molti difetti, ma contorto e gli piaceva il rigore.

Egli aveva ordinato che venisse condotto al supplizio qualcuno che era ritornato da una licenza senza commilitone, in quanto si era adirato perché gli sembrava che il soldato avesse ucciso colui che non esibiva. (mostrava in pubblico). Al soldato che chiedeva qualche tempo per cercare il commilitone non glielo concesse. Il condannato fu fatto uscire fuori dalla trincea e protendeva (allungava) già il collo, quando improvvisamente apparve quel commilitone che sembrava che fosse stato ucciso.

Allora il centurione preposto al supplizio ordina alla guardia del corpo di deporre la spada e che il condannato fosse condotto da Pisone (presso Pisone), per riferire a Pisone l'argomentazione dell'innocenza. Entrambi i commilitoni sono condotti presso Pisone. Pisone furente ordina che entrambi siano condotti al supplizio, e quel soldato che non aveva ucciso, cioè la guardia del corpo, e quello che non era morto.

Pisone aggiunse anche il terzo; ordinò infatti che fosse decapitato lo stesso centurione disse: "Io Pisone ordino che tu sia ucciso, perché sei stato condannato da me; tu, perché sei stato causa di condanna per il tuo commilitone; tu perché, ordinato di uccidere, non hai obbedito al tuo comandante".
(By Maria D. )

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