Il coccodrillo e l'ippopotamo (Versione latino)

Nilus crocodilum alit, beluam quadrupedem, in terra non minus quam in flumine hominibus infestam....

Il Nilo alimenta il coccodrillo, una belva quadrupede, nociva agli uomini in terra non meno che nel fiume.

Solo quest'animale terrestre manca dell'uso della lingua; ha parecchie file di denti; la mascella è inferiore e immobile. In grandezza per lo più di diciotto cubiti. Genera uova non più grandi di quelle delle oche. È armato anche di unghie e la pelle è invincibile contro ogni colpo. Trascorre i giorni sulla terra, le notti in acqua. Quando è sazio e prende sonno sul litorale a bocca spalancata, lo scricciolo, un piccolo uccello, gli pulisce i denti e le fauci.

Dicono che il coccodrillo ha gli occhi inebetiti in acqua, molto acuti fuori dall'acqua. I Tentiriti, che abitano nell'isola del Nilo, le furie osano andare incontro a questa belva e la debellano con incredibile audacia. Il Nilo alimenta anche un'altra belva, l'ippopotamo; con gli artigli a due a due, con il dorso la criniera e il nitrito di cavallo, il becco ripiegato all'insù, con la coda e i denti di un cinghiale.

La pelle impenetrabile, eccetto se è impregnata di liquido. M. Scauro mostrò per primo a Roma ai ludi della sua edilità l'ippopotamo e cinque coccodrilli.
(By Maria D. )

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