Il delitto di orazio - VERSIONE latino e traduzione

Il delitto di Orazio versione latino e traduzione libro Navigare Pagina 41 Numero 13

Horatius postquam occidit fratres Albanos, superbus tanta victoria, Romam remeavit, onustus trigeminis spoliis....

Orazio dopo che uccise i fratelli Albani, superbo di tanta vittoria tornò a roma, carico delle spoglie dei trigemini.

Sua sorella tuttavia, promessa in sposa ad uno dei curiazi, quando vide sopra le spalle del fratello il mantello del suo sposo, sciolse i capelli e chiamava flebilmente il nome del suo sposo. Ma Orazio, giovane feroce, tollerò male la lamentela della sorella, e così davanti agli occhi dei romani trafisse con la spada la fanciulla.

I senatori e la plebe giudicarono inumano ma giusto il delitto perché l'uomo, degno di tanta virtù, era stato offeso. Tuttavia Orazio, venne preso in diritto e condannato presso il re. Già il littore era avanzato e gettava una trappola quando Orazio si rivolse al popolo.

Intanto il padre del giovane proclamava: giustamente è cieca mia figlia perché pianse la morte del nemico. Non tollerò il popolo le lacrime del padre e assolse il giovane per l'ammirazione della sua virtù non per il diritto di causa.

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