Il destino di Ciro
Post multos reges regnum Medorum ad Astiagem pervenisse dicitur ... fata pepercerunt ut maximus Medorum rex esset.
Dopo molti re si racconta che il regno dei Medi fosse giunto ad Astiage, che, ammonito dal responso di uno degli indovini che preannunciavano che il nipote avrebbe ucciso il nonno, ordinò che il neonato dovesse essere ucciso.
Si racconta che l'infante fu affidato ad un ministro del re per essere destinato alla morte. Questi consegnò il bimbo ad un pastore perché fosse abbandonato alle bestie selvatiche in mezzo ad un bosco. Per caso nello stesso tempo era nato un figlioletto proprio al pastore.
Sua moglie, ansiosa di vedere il bambino reale, con pressanti preghiere chiese al marito di portarle il bimbetto per farglielo vedere. Poiché il pastore si era infastidito per le pressanti preghiere, dicono che, tornato nel bosco, ivi trovò vicino al bambino una cagna, che sembrava pronta a difenderlo dalle fiere. Mosso a pietà da questo spettacolo il pastore riportò il bambino a casa, mentre la stessa cagna lo seguiva ansiosa.
Quando sua moglie lo prese in braccio, sul suo visetto apparve un dolce sorriso. Allora la donna: "Non ci dispiaccia - disse - allevare costui con i nostri figli". Così il destino risparmiò Ciro - si dice che questo fu il nome a lui dato - affinché diventasse il più grande dei re dei Medi.
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