Il fascino dell'oriente spinge Alessandro a pretendere onori divini anche dai Greci

Nullo hostili exercitu a tergo relitto, Alexander Indiam et 0ceanum petiturus erat....

versione latino da Curzio Rufo

Senza che fosse stato lasciato alle spalle nessun esercito nemico, Alessandro aveva intenzione di dirigersi verso L'Asia e l'Oceano.

Tra quelle tribù barbare e province scelse tremila giovani e li condusse con se come gruppo di uomini armati per averli contemporaneamente ostaggi e soldati. Quella regione protesa al lusso e alla magnificenza, era ricca, non solo di oro ma anche di pietre preziose e anche di perle. Tanta lussuria fu nociva all'animo del re: fece aggiungere ai suoi scudi lamine d'argento, ai cavalli briglie d'oro, e fece ornare anche alcune corazze d'oro, altre d'argento.

Ma furono anche una grande perdita per il re dei macedoni, anche gli onori tributati al costume dei persiani con magnificenza: reclamava sempre per sé culti divini, con mente insana gradiva soltanto i greci che si prostravano al suo cospetto con il corpo in terra. Una volta in un lieto banchetto, mentre i persiani gli rendevano omaggio secondo il patrio costume, M. Poliperconte, sdraiato vicino al re, derise uno tra i barbari che toccava il terreno con il mento. Alessandro, preso da enorme ira, con volto feroce disse" "Tu quindi non venererai il tuo re allo stesso modo? O forse a te solo io e lui ti sembriamo degni di scherno?

Allora subito strappatolo dal letto con un violento colpo lo fece (lett. lo fa) cadere in terra prono esclamando. "Tu ora fai la stessa cosa che prima tu deridevi in un altro. Allora ordinò (lett. ordina) di condurlo in catene e pone fine al banchetto.

Ulteriore proposta di traduzione

Tra tutte quelle tribù e province barbariche, scelse tremila giovani e li portò con sé come una mano armata, avendo con sé sia ostaggi sia soldati.

Quella regione, sia per il lusso sia per la magnificenza, era ricca non solo di oro, ma anche di gemme e perle. Tanta lussuria fu dannosa per la mente del re: aggiunse lamelle d'argento agli scudi, adornò i cavalli con redini d'oro e abbellì alcune corazze con oro e altre con argento. Ma anche al re macedone furono inflitte gravi perdite a causa delle usanze persiane di magnificenza e onori tributati: richiedeva sempre per sé onori divini e accettava solo che i Greci si prostrassero a terra in sua presenza.

Una volta, durante un gioioso banchetto, mentre i Persiani si inchinavano seguendo il loro costume, il Macedone Poliperconte, sdraiato accanto al re, scherzò imitando un atto di sottomissione da parte di un barbaro. Alessandro, preso dall'enorme rabbia, con un'espressione feroce disse:

"Ma tu, non adorerai il tuo re nello stesso modo? Siamo noi due oggetto di scherno per te?". Gli si avventò, lo tirò giù dal letto con la forza e lo gettò a terra con un violento colpo, gridando: "Ora fai la stessa cosa che ridevi poco fa a un altro". Poi ordinò di metterlo in catene e sciolse il banchetto. (By Starinthesky)

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