Il mito di Danae e Perseo
Antiquis temporibus Argis in Peloponneso, Acrisius rex erat. Acrisio filia unica, pulchra Danae, erat... Perseus Agros remeavit regnaque avita possedit.
Negli antichi tempi ad Argo, nel Peloponneso, c'era il re Acrisio. Acrisio aveva una sola figlia (frase con la regola del lativo di possesso), la bella Danae, ma Danae non poteva salire al posto del padre nel regno.
E così il re consultò l'oracolo. Ad Acrisio fu risposto: "Dopo che Danae darà alla luce un figlio, il nipote ucciderà il re". Acrisio, poiché era atterrito dalla predizione, rinchiuse la figlia in una torre di pietra. Ma Giove, dopo che ebbe visto la fanciulla, fu preso dal desiderio e, trasformatosi in pioggia d'oro, giacque con Danae: perciò nacque Perseo.
Dunque il padre chiuse la figlia con Perseo in una cassa e la gettò in mare. Per volere di Giove la cassa arrivò sull'isola di Serifo: un pescatore, quando trovò la cassa, portò la donna con il bambino dal re Polidette; il re sposò Danae e allevò Perseo nel tempio di Minerva. Acrisio venne a conoscenza dei fatti e subito corse sull'isola di Serifo. Quando vide Acrisio, Perseo diede la parola al nonno e disse:
"Non ucciderò mai mio nonno!". Poi Polidette morì. Mentre si celebravano gli spettacoli funebri per il re, Perseo lanciò un disco, e il disco fu deviato dal vento sopra la testa di Acrisio ed il giovane uccise il nonno, non per volontà sua, ma degli dei. Dopo aver seppellito Acrisio, Perseo fece ritorno ad Argo e si impadronì dei regni Aviti.
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