Il poeta Orazio - versione latino

Horatio poetae non obfuit humilitas generis. Nam, quamvis ex liberto natus esset in oppido Venusia, quod non longe (molto) a fluminis Aufidi ripis in Apulia abest, liberali institutione educatus est....

Al poeta Orazio non dette noia la sua origine umile (umiltà di origine). Infatti, per quanto fosse nato da un liberto nella città di Venosa, che non è molto distante dalle rive del fiume Ofanto in Puglia, fu istruito con una dottrina nobile.

Essendo il giovinetto emigrato a Roma con il padre, là fu educato alle discipline umanistiche Fu presente alla battaglia presso Filippi con Bruto e Cassio, ma combattè male e a malapena sopravvisse alla battaglia con quella legione.

Successivamente gli fu molto utile l'amicizia di Mecenate, che gli donò un piccolo poderecampo che era vicino in Sabina ad un colle piacevole e soleggiato. Visse felice in questo campo né chiese cariche maggiori o ricchezze, avendo deciso di allontanarsi dalla competizione politica in eterno.

In questo beato ozio passò una vita sicura, amico delle muse, che sostengono i poeti e sono presenti alle loro arti. Le sue poesie vennero celebrate con molte lodi al punto da sopravvivere alla fugacità del tempo

IL POETA ORAZIO
dal libro libro Intellege et Verte

Quinto Horatius Flaccus natus est anno sexagesimo quinto a Ch. n. Venosae in parva Apuliae urbe. Primus Orbillio litteratore in vico paterno usus est ... paucis mensibus postquam Maecenas mortuus erat.

Quinto Orazio Flacco ncque nel 65 avanti Cristo a Venosa, in una piccola città della Puglia.

Dapprima nella cascina paterna praticò il grammatico Orbilio, ma dopo pochi anni il padre lo mandò a Roma per essere istruito da ottimi maestri. A 20 anni si recò ad Atene, come era costume dei nobili adolescenti Romani e per alcuni mesi dopo l’assassinio di Cesare seguì il partito di Bruto, fu presente nella battaglia del suo esercito, dove si combatté presso Filippi nel 40 avanti Cristo.

Poiché le truppe di Bruto furono sconfitte d Ottaviano, Orazio, che in quel giorno non aveva cercato gloriosamente la via della salvezza nella fuga, tornò a Roma. Mentre a Roma esegue il compito di segretario del questore, cominciò a comporre i carmi, la cui fama crebbe di giorno in giorno tanto che presto divenne famoso ed amico ai cittadini più in vista. Allora Mecenate lo mandò a chiamare e, dialogato con lui, lo licenziò. Ma nel settimo mese la chiamò di nuovo e donò un proprietà.

Poiché già trattava amichevolmente il terzo anno con Mecenate divenne amico intimo con Augusto. Da quel momento fino alla morte trascorre molto la vita in campagna, nel fondo che gli aveva donato Mecenate. Morì nell’anno 8 avanti Cristo all’età di 57 anni, a pochi mesi dopo che era morto Mecenate

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