Il ritorno di Ulisse - Le ultime disavventure

In Siciliam Ulixes pervenerat ubi, dum dormit, socii, fame compulsi, eius iussit paruerunt nam Ulixes a Circe et Tiresia de periculo monitus erat - et Solis pecus sacrum voraverunt....

Ulisse era giunto in Sicilia dove, mentre dormiva, i compagni, spinti dalla fame, divorarono il bestiame sacro del sole. ordinò a loro di obbedirlo infatti era stato ammonito da Circe e da Tiresia del pericolo Non appena furono in alto mare, la divinità vendicando l'offesa incendiò la nave con un fulmine.

Ulisse scampò da solo e navigò fino all'isola di Ea, che era abitata dalla ninfa Calipso. Ella, incantata dalla bellezza di Ulisse e desiderando di averlo con sè per sempre, gli aveva promesso l'immortalità e l'eterna giovinezza.

Ulisse tuttavia, oppresso dal desiderio della patria, sedeva tutto il giorno sulla costa guardando il mare. All'ottavo anno Mercurio, inviato da Giove, ordinò alla ninfa: "obbedisci al fato, dea, e lascia andare l'uomo". E così Calipso, anche se malvolentieri, lasciò andare Ulisse provvisto di tutte le cose necessarie per il viaggio. Nettuno invece adirato con Ulisse perché aveva privato il Ciclope figlio di costui della vista, gettò la zattera tra i flutti.

Nuotando allora per tre giorni con tutte le forze giunse all'isola di Feaco dove fu accolto cordialmente in ospitalità dal re Alcino al quale narrò tutti i suoi viaggi e le disavventure.
(By Maria D. )

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