Ingratitudine di beneficiati
Saepe homines, dum beneficium accipiunt, ingratum animum ostendunt et beneficiorum auctorem detractant, ut fabella de viatore et platano docet....
Gli uomini spesso, quando accettano un beneficio mostrano un animo ingrato e criticano l’autore dei benefici, come insegna la favoletta del viandante e del platano.
Un viandante, stanco per il calore del sole e per il lungo viaggio, si addentrò in un bosco vicino alla strada e si accomodò sotto un grande e verde platano. Così, mentre il sole è infuocato nell’aria e il calore dell’estate incendia il cielo, il viandante ristorava le sue membra all’ombra quieta e fitta delle fronde.
Mentre si riposa così in modo placido, rivolge gli occhi alle foglie del platano: non vede nessuna bacca o pomo o fiore ma solo larghe foglie. Allora esclama con voce ingrata: “Albero (vocativo) infruttuoso e sterile, non offri alcuna utilità né agli uomini né al bestiame (pĕcŭs, pecoris)!” Allora l’albero: “Ricambi con ingiusto compenso i miei benefici e dimostri un animo ingrato.
Infatti, mentre riposi sotto i miei rami e le mie fronde e ricrei le forze del tuo corpo biasimi la mia sterilità perché non vedi fra i rami bacche o pomi."
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