L'amicizia (Versione latino)

A deis immortalibus multa dona hominibus lata sunt: divitias alii praefèrunt, alii bonam valetudinem, alii potentiam, alii honores, multi etiam voluptates....

Dagli dèi immortali sono stati attribuiti molti doni agli uomini: alcuni preferirono la ricchezza, altri la buona salute, altri la potenza, altri gli onori, molti anche i piaceri.

Tutti questi doni in verità non sono posti nelle nostre decisioni, ma nella avventatezza della fortuna: l'amicizia è la sola scelta da noi. Questa è tutta la forza dell'amicizia: il sommo accordo delle volontà, delle passioni e dei giudizi, con la benevolenza e la carità; poi la consuetudine aumenta la benevolenza.

Memorabile fu la familiarità di Gaio Lelio e Publio Scipione: quelli vissero tutta la vita nella massima e scambievole concordia. La forza dell'amicizia è incredibile e si può capire da ciò: la carità soltanto tra pochi nasce dall'infinita alleanza del genere umano. L'amicizia è ancora più importante della parentela, perché dalla parentela può essere sottratta la benevolenza, dall'amicizia no: se infatti manca la benevolenza, la parentela rimane, ma il nome dell'amicizia viene sottratto.

La vera amicizia diletta sempre e giova, non è mai inopportuna, mai molesta. Questa rende le cose favorevoli splendide e dà sollievo nelle circostanze avverse.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone, Dialogo sull'amicizia

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