L'asino e il cagnolino

Asinus cotidie dominum a catello blanditum videbat; itaque ... rangebantur et asinus lassus atque semivivus ad praesepia abiciebatur.

Un asino ogni giorno vedeva il padrone lusingato da un cagnolino; perciò il cagnolino ogni giorno veniva rimpinzato dalla tavola e viziato dalla servitù.

Allora l'asino dice così: "Se il mio padrone apprezza in tale maniera lo sporco cagnolino, ho intenzione di rendergli omaggio allo stesso modo e, poiché sono molto robusto, mi sarà dato cibo prelibato in abbondanza e sarò nutrito con l'acqua dalle sacre fonti". Mentre l'asino rifletteva su queste cose, il padrone stava per entrare nell'aia: subito gli va incontro, salta e mette gli zoccoli sulle spalle del padrone, che al contempo lecca.

Il lamento del padrone agitava la servitù, che si gettava sull'asino con i suoi bastoni: le membra e le costole venivano rotte e l'asino, sfinito e mezzo morto, veniva gettato vicino alla mangiatoia.

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