L'impresa cesariana in Gallia
Cum Caesaris milites apud Avarici moenia pervenissent, Galli fuga se servari posse speraverunt. At mulieres, cum iter per loca ignota ... Tanta celeritate urbem Romani occupaverunt, ut milites octingenti tantum ad Vercingetorigis castra pervenerint.
Quando i soldati di Cesare giunsero presso le mura di Avarico, i Galli sperarono di potersi mettere in salvo con la fuga. Ma le donne, poiché erano timorose di affrontare un percorso attraverso luoghi ignoti e impervi, si lamentavano talmente tanto forte, che le intenzioni dei Galli si rivelarono ai Romani.
E così, i cittadini di Avarico, disperando ormai di salvarsi, si rimasero nella città.
Il giorno dopo, dopo si scatenò un violento temporale, e visto che pochi sorvegliavano le porte, Cesare, con un piano astuto, si mise, primo, a scalare le mura, esortando i soldati a combattere senza risparmiarsi. Al che, davanti all'invasione nemica, gli abitanti della città tentarono la fuga attraverso un passaggio molto stretto: ma la maggior parte di loro fu catturata e trucidata con i vecchi, le donne e i bambini.
I Romani espugnarono la città con tale velocità, che soltanto 800 soldati giunsero all'accampamento di Vercingetorige.
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