La battagllia di Maratona
Persarum rex, quia Graeciam in suam potestatem redigere cupiebat, classem quingentarum navium comparavit.... Marathonio sed etiam ex Atticae oris hostes expulerunt. Nam Persae perturbate fugerunt neque castra sua, sed naves directo petierunt.
Dario, re dei Persiani, poiché desiderava ridurre in suo potere la Grecia, allestì una flotta di cinquecento navi. Come comandanti designò Dati e Artaferne.
I comandanti presero prontamente l'Eretria e mandarono tutti i cittadini della città in Asia dal re. Quindi entrarono nell'Attica e inviarono le loro milizie a Maratona. Gli Ateniesi chiesero aiuto agli Spartani ed inviarono lo schiavo Spartano Fidippo. Ma fra le città Greche solo gli abitanti di Platea inviarono ad Atene soccorsi: infatti gli Spartani inviarono tardi le (loro) milizie, perché dovevano ultimare i sacrifici ad Apollo.
Nel frattempo Milziade, uno dei dieci pretori della città, volle allestire l'accampamento degli Ateniesi fuori dalla città. Con l'autorità di Miliziade gli Ateniesi portarono le milizie fuori dalla città e posero l'accampamento in un luogo adatto sotto un monte. In seguito all'alba con grande animo pochi cominciarono un combattimento imprevisto contro un grande esercito. Dati vedeva il luogo svantaggioso per i suoi, tuttavia sperava nella vittoria del numero delle sue milizie e non rifiutò di lottare.
Gli ateniesi invece superarono i barbari in coraggio e virtù e allontanarono i nemici non solo dal campo di Maratona ma anche dalle coste dell'Attica. Infatti i Persiani fuggirono in modo disordinato e non si diressero verso il loro accampamento, ma direttamente verso le navi.
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