La fine di Teseo - VERSIONE latino e traduzione

La fine di Teseo (diverse versioni in questa pagina per questo titolo controllale tutte)
Autore: Igino

Atheniensis Theseus, qui Cretae Minotaurum occiderat et patriam ab illo periculo liberavit, nullum praemium a civibus poposcit, sed Atticam reliquit et in insulam Scyrum (di Sciro) ad regem Licomedem se contulit.

Statuerat enim ibi senectutem degere in praediis, quae a patre in hereditatem habuerat. At insulae rex, ubi Theseus in regnum advenit, eum in altum collem perduxit, ex quo praedia sua cernere posset, et in saxa acuta impulit, ubi caput eius collisum est. Hic fuit exitus tanti hominis, qui domi clarissimus fuerat et pro suis civibus plurima pericula obierat.


L'atenese Teseo, che aveva ucciso il minotaturo di Creta e liberò la patria da quel pericolo, non chiese ai cittadini alcuna ricompensai, ma lasciò l'attica e si recò nell'isola di Sciro presso il re Lacomede. Aveva stabilito infatti di trascorrere qui la vecchiaia in una tenuta, che aveva avuto in eredità dal padre.

Ma il Re dell'isola, nel cui regno Teseo giunse, lo condusse fino a un alto colle, dal quale potesse vedere il suo podere, e lo colpì con un sasso appuntito: che la sua testa urtò. Questa fu la fine di un uomo che era stato famosissimo in patria e che aveva evitato ai suoi cittadini molti pericoli.

Theseus, Aegei Atheniensium regi filius, magnas res gessit. Debellavit Amazonas, genus mulierum crudelium bellicosarumque, apud Tanaim et Thermodonta flumina habitantes, earumque reginam Hyppolytam domum suam abduxit, quae ei Hyppolitum filium peperit.

In insula Creta, Ariadna, regis filia, adiuvante, Minotaurum, monstrum immane, partim hominis partim tauri formam habentem, occidit et patriam cruento tributo liberavit. Creta Athenas navigans, et virginis amoris contemptor et benficii immemor, in insula Naxo miseram Ariadnam deseruit. Cum Pirithoo, familiari suo, ad inferos descendit, Proserpinam, Plutonis uxorem, rapturus. Pirithoo a cerbero, Tartareo custode, occiso, Theseus, aliquamdiu in vinculis Plutonis detentus, tandem ab Hercule liberatus est. Postquam Athenas rediit, civium discordia permotus, sponte sua in exilium iit, patriam, quam tantum amavit, reprehendes.

In insula Scyro domicilium suum collocavit, sed a rege Lycomede necatus est.
Teseo, figlio del re ateniese Egeo, compì grandi imprese. Uccise le amazzoni, popolo di donne crudeli e bellicose, che abitavano presso i fiumi Tanai e Termodonte, condusse a casa sua la loro regina Ippolita, che gli partorì il figlio Ippolito. Nell'isola greca di Creta, nell'aiutare Arianna, figlia del re, uccise il Minotauro, un mostro grandissimo, che aveva corpo in parte di uomo in parte di toro e liberò la patria dal cruento tributo. Navigando da Creta verso Atene, rifiutando l'amore della fanciulla e non curandosi del beneficio, abbandonò l'infelice Arianna nell'isola di Naxo. Discese negli inferi con Piritoo, suo schiavo, con l'intenzione di rapire Proserpina, moglie di Plutone.

Ucciso Piritoo per mano di Cerbero, il guardiano del Trataro, Teseo, trattenuto per molto tempo nelle catene di Plutone, fu liberato finalmente da Ercole. Dopo che ritornò ad Atene, spinto dalla discordia dei cittadini, andò in esilio di sua volontà, mentre era trattenuto dalla patria che amò tanto. Collocò la sua casa nell'isola di Sciro, ma fu fatto uccidere dal re Licomede.

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