La fondazione di Lavinio

Graeci propter equi lignei dolum Troiam capiunt totamque magno incendio delent, postea Aeneas, Anchisis deaeque Veneris filius, cum patre parvoque filio Ascanio ex oppido fugit....

I Greci per merito dell'inganno del cavallo di legno espugnano Troia e la distruggono tutta con un grande incendio, dopo Enea, figlio di Anchise e della dea Venere fugge dalla città con il padre e il piccolo figlio Ascanio.

A lungo vaga per il mare con i suoi compagni: infatti come profugo, per prima cosa si dirige in la Macedonia, poi giunge a Cartagine presso la regina Didone. poi dalla Sicilia giunge nel Lazio.

Lì viene accolto benevolmente da Latino, re dei Latini, che promette in matrimonio sua figlia Lavinia all’eroe troiano. Ma Turno, re dei Rutuli, che era il fidanzato di Lavinia, muove una guerra contro i Troiani. I troiani, dopo una lunga guerra con un duro combattimento dove Turno viene ucciso da Enea, vincono i nemici e conquistano l’accampamento dei Rutili.

Allora i Rutili e i latini stipulano una pace, Enea sposa (lett. conduce in matrimonio) Lavinia e fonda una città che viene chiamata Lavinio. Poi Ascanio, figlio di Enea, abbandona Lavinio e fonda una nuova città nel Lazio, Albalonga.

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