La formica e la civetta

olim sedula formica sic noctuam reprehendebat: "cur interdiu non laboras, sed lates et noctu tantum volas ubi tenebrae silvas...

Itaque molestam formicam devorat. Una volta una formica operosa rimproverava cosi una civetta: "Perchè di giorno non lavori, ma ti nascondi e soltanto di notte voli dove le tenebre oscurano i boschi?" La civetta rispondeva: "Taci, sciocca!

Io non tollero le bestioline lamentose". Ma la formica perseverava nella sua offesa:

"Perche sei tanto pigra?" Allora la civetta alla molesta formica: "ieni nel bosco quando la luna illumina le tenebre e vedrai la mia opera notturna". La bestiolina curiosa obbedisce, ma la civetta afferra la formica e dice: "Ora paghi la pena della tua insolenza.

Di notte infatti io do la caccia al cibo e tu ora sei il mio cibo!" Perciò divora la molesta formica.

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