La formica e la mosca - LINGUA MAGISTRA Versione latino
La formica e la mosca versione latino da Fedro traduzione dal libro Lingua Magistra vol. 1 pagina 130 numero 43
Olim formica et musca acriter in agro contendebant; musca enim magna cum superbia sic dicebat: ...
Una volta una formica e una mosca dibattevano accanitamente in un campo; la mosca infatti con grande arroganza diceva così: “Perchè ti paragoni a me? Io nel mondo vivo tra colonne di marmo e altari d’oro, percorro i templi; poi arrivo velocemente in un posto dove ci sono sempre vittime e assaporo le interiora.
Io spesso siedo su un trono regale e accarezzo con grande gioia le candide membra delle matrone”. Ma la formica risponde così alla mosca “Sei e sarai sempre importuna e sgradita agli uomini e alle matrone, mosca.
Frequenti gli altari, ma quando arrivi nei templi degli dei, gli uomini ti scacciano sempre e mangi sempre cibi cattivi. Io invece in estate, diligente accumulo il grano, poi arriva l’inverno, con i freddi venti, ed io mangio il mio cibo abbondante.
Tu al contrario in estate mi provochi continuamente, in autunno sei silenziosa, e in inverno la brina ti uccide. La favola descrive sia gli uomini ignoranti che con parole mendaci si fanno belli, sia quelli che conducono una vita oscura, ma laboriosa e onesta e danno esempio di modestia
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