La nobile attività dello scriba - LINGUA MAGISTRA

Quondam filiis suis parens, qui scribae artem exercebat, scribarum vitam laudabat: "Scriba sum: vos quoque, pueri, scribae estote!...

Un giorno un padre che esercitava la professione di scriba, lodava la vita degli scribi ai suoi figli: “Sono uno scriba: anche voi, o fanciulli, sarete scribi!

Sarete senz’altro felici, dunque elogiate la vostra professione, gli agricoltori infatti, o i marinai, o i poeti, o gli atleti certamente non sono né saranno felici come i nostri colleghi. Infatti gli agricoltori arano l’arida terra e non sempre raccolgono frutti in autunno, poiché a causa delle molte piogge i fiumi talvolta inondano i campi e c’è penuria di alimenti.

Inoltre gli agricoltori danno sempre al padrone, che possiede i terreni una grande abbondanza di grano: e così non sempre godono di ozio sotto l’ombra delle belle piante di fico, così come da molti scrittori è ststo scritto. I marinai spesso navigano tra le onde del mare e grandi tempeste fino alle lontane coste dell’Egitto e del’Asia, ma spesso desiderano il riposo; talvolta combattono anche con i crudeli pirati e molti trovano la morte.

Per gli atleti non c’è mai svago. Molti allori ci sono e ci saranno sempre per i poeti, ma gli allori non danno da mangiare. O fanciulli siate e restate dunque scrbi: curerete gli affri del vostro padrone che vi elogerà e vi procurerà sempre molto denaro.

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