LA PENTOLA - versione latino Plauto

La pentola versione latino Plauto e traduzione

Senex avarus vix sibi credens Euclio domi suae defossam multis cum opibus aulam invenit, rursumque penitus conditam exsanguis amens servat....

Euclione, un vecchio avaro, a stento credendo ai suoi occhi, ha trovato una pentola con un grande tesoro, la quale era stata seppellita in casa sua. Egli stesso di nuovo la sotterra, e profondamente, e su di essa veglia quasi folle per l'ansia.

La figlia del vecchio viene violata dal giovane Liconide. Nel frattempo il vecchio Megadoro, che la sorella ha indotto a prender moglie, chiede in sposa la ragazza.

Il vecchio testardo concede a gran fatica il suo consenso e intanto, nel timore che la pentola gli venga rubata, la porta fuori di casa e la nasconde via via in luoghi diversi. Lo spia e lo sorprende uno schiavo di Liconide, il seduttore della ragazza.

Lo stesso Liconide convince lo zio Megadoro a concedergli la giovane, di cui è innamorato. Euclione, che a tradimento era stato privato della pentola, insperatamente la ritrova e, tutto contento, concede la figlia a Liconide.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:23:37 - flow version _RPTC_G1.3