La prima guerra servile in Sicilia

Servio Fulvio Fiacco Q. Calpurnio Pisone consulibus, in Sicilia mons Aetna vastos ignes eructavit ac fudit, qui torrentum modo per prona...

Sotto i Consoli Servio Fulvio Flacco Qu.Calpurnio Pisone, in Sicilia il monte Etna eruttò e versò grandi fiamme, che come dei torrenti bruciavano tutte le cose più vicine nei dintorni in pendio e a precipizio, le cose più lontane invece volteggiando largamente le calde faville con il denso vapore s'infiammavano: in questa stessa isola era scoppiata la guerra servile, che fu grave e atroce per la moltitudine dei servi, per l'apparato delle milizie, per la grandezza delle risorse a tal punto, da non poter definire i pretori romani, che sbaragliò profondamente, ma atterrì anche i consoli: infatti allora settanta servi in Italia furono in armi, eccettuata la città di Messina, che mantenne in pace i servi ottenuti liberalmente.

Del resto la Sicilia in questa situazione era anche molto misera perché, ora assoggettata dai tiranni ora dai servi, o da coloro che esigevano con una cattiva dominazione la schiavitù o da quelli che cambiavano in base ad una perversa presunzione la libertà e inoltre chiuso il mare da ogni parte, non era possibile gettare fuori il male intestino.

Ma in questa circostanza l'eccitazione del tumulto servile fu tanto più raro quanto più atroce rispetto a tutte le altre cose, perché la libera moltitudine era mossa da un proposito di accrescere la patria, di perdere la condizione servile.
(By Maria D. )

Versione tratta da Orosio Historiae adversus paganos

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