La statua di Esculapio portata a Roma

Romanus senatus, quia in urbe gravis pestilentia saeviebat, oraculi monitu, decem  legatos cum Quinto Ogulnio ad Aesculapii templum in...

Il senato romano, poiché nella città si accaniva una crudele pestilenza, dietro presagio di  un oracolo, inviarono dieci messi in Grecia con Quinto Ogulnio al tempio di Esculapio per trasferire (prop. finale = affinchè trasferisseo)

in Italia la statua del dio e per porre (affinchè ponessero) fine alle avversità (rebus adversis). Nel tempio presso la città di Epidauro si trovava una enorme statua di Esculapio, dall'aspetto meraviglioso.

Quando gli inviati dei Romani entrarono nel tempio, un serpente, degno di rispetto più che di aspetto orribile, venne alla statua del dio e successivamente salì sulla nave insieme alla statua e restò immobile vicino alla cabina di Ogulnio.

Quando la nave arrivò al Tevere, il serpente saltò giù nella vicina isola Tiberina ed li rimase immobile per molti giorni. Appena il Senato romano ebbe dedicato un altare ad Esculapio si verificò (fuit)la fine della pestilenza.

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