La volpe e il gallo cappellano

Vulpes esuriebat, ad gallinarium veniebat, morbum simulabat et sic dicebat: "Galle capellane, quia e vita brevi tempore excedam, ad te veni...

Una volpe aveva fame (ēsŭrĭo (essŭrĭo), is, īvi o ĭi, ire), giungeva presso un pollaio, simulava una malattia e diceva:

"O gallo cappellano, visto che tra poco tempo lascerò la vita, venni a te per confessare tutti i miei peccati: apri la porta, per favore!". Il gallo risponde: "O volpe, cose fraudolente e maliziose, specialmente verso la specie delle galline (gallinacea)!

Adesso la porta non sarà aperta perché temo un tranello. Domani verrò nella tua tana per sentire (affinché io senta) i tuoi peccati". Ma la volpe disse: "Ahimé! Non c'è carità in un sacerdote!". Allora il gallo, timidamente (timido) per non commettere un peccato (errāret) nella sua funzione, si avvicinò alla porta per aprirla: pertanto il gallo accolse in casa sua la volpe per ascoltare la confessione.

Ma la volpe velocemente divorò il gallo. Perché le parole ingannatrici degli uomini non siano degne di fiducia.
(By Geppetto)

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