La volpe e l'aquila - versione latino e traduzione
La volpe e l'aquila versione latino Fedro e traduzione
Potentes debent humiles metuere, quia humiles potentium iniuriis exacerbati saevam vindictam parare possunt(possono): sic docet Phaedrus poeta in fabella brevi....
I potenti devono aiutare gli umili, poiché gli umili posso preparare una crudele vendetta alle aspre ingiurie dei potenti: così insegna il poeta Fedro nella breve favola.
Una volta un'aquila, desiderando offrire un'esca ai suoi piccoli, rapì dalla tana cuccioli di volpe, li portò nell'alto albero e li pose nel suo nido. La madre volpe disperata sotto l'alto l'albero iniziò così a pregare l'aquila: "Non arrecare a me povera, o aquila, tanto dolore!
Anche tu sei madre, ridammi i miei piccoli". Ma l'aquila, sicura sull'alto albero, non considerò le preghiere della povera volpe. Allora la volpe, presa dal dolore, prese una fiaccola ardente dall'altare degli dei, che era nel bosco, e circondò di fiamme tutto l'albero, mescolando così la morte del feroce nemico con il sacrificio del sangue dei suoi figli.
L'aquila, vedendo i suoi piccoli in pericolo di morte, riconsegnò alla volpe i piccoli illesi.
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