Le due accuse a Gellio - versione latino e traduzione
Le due accuse a Gellio versione latino e traduzione
Due son dunque i capi d'accusa: l'oro e il veleno. Per l'uno e per l'altro è in gioco la stessa persona: l'oro si dice preso a prestito da Clodia, il veleno procurato per esser propinato a Clodia.
Tutto il resto non sono imputazioni, ma pettegolezzi; materia di stizzoso diverbio, piuttosto che argomento di processo. «Adultero, impudico, trafficante!... »: ma questa è villania, non accusa. Non c'è, in quei capi d'imputazione, né fondamento, né puntello: sono vociferazioni calunniose, temerariamente lanciate da un accusatore furioso e irresponsabile.
Per quei due titoli d'imputazione, invece, io vedo un autore, vedo l'origine, vedo ben definito un nome e una persona. Aveva egli bisogno dell'oro: se lo fece prestare da Clodia, prestare senza testimoni, e se lo tenne quanto tempo volle: prova evidente di una strettissima intimità. Ma poi, la volle uccidere; si procurò il veleno, cercò di guadagnarsi quanti poté, lo preparò fissò il luogo, ve lo portò: prova evidente di un grande odio nato da un crudele dissidio.
Tutta la causa, o giudici, è di Clodia, donna non soltanto notabile, ma assai nota. Di lei nulla dirò più di quanto sia necessario per ribattere l'accusa.
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