Lisimaco contro un leone
Apud veteres rerum scriptores scriptum Lysimachum, qui Alexandrum in Asiam contra Persas secutus erat, fuisse illustri genere natum, et experimentis virtutis omnibus nobilissimus clariorem....
E' scritto, negli antichi storici che Lisimaco – il quale seguì in Asia Alessandro Magno contro i Persiani – fu di illustre progenie, e che fu più rinomato, rispetto a tutti (gli) altri nobili (singolare collettivo), in quanto a prove (ablativo di limitazione) di coraggio.
lo stesso Q. Curzio Rufo, autore molto famoso e di grandissimo spessore, tramandò che in lui v’era una vigoria dell’animo e del fisico così grande, che egli superò tutti i suoi pari. Lo stesso Q. Curzio testimonia che (Lisimaco) fu legato ad Alessandro da profonda familiarità (amicizia) e che spesso, in battaglia, gli prestò aiuto.
Ma una volta, il re, dopo un banchetto essendo ubriaco, - infatti si abbandonava molto stesso all'ebrezza - ordinò all’amico di affrontare un ferocissimo leone, per saggiare le sue forze.
Si narra che il leone s’avventò furiosamente contro di lui, e che Lisimaco, di tutta risposta, immerse la mano, fasciata da una garza nelle fauci (os) della bestia e che, con un sol colpo, le strappò la lingua, con tanta violenza che la fiera stramazzò, morta, al suolo
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