L'uomo felice secondo Socrate - VERSIONE COMPRENDERE e tradurre

L'uomo felice secondo Socrate
Autore: sconosciuto
nuovo comprendere e tradurre pg 177 n. 201

Inizio: Cum a quodam discipulo Socrates interrogaretur nonne beatissimum putaret Archesilaum, Perdiccae filium, qui tum potentissimus erat respondit
Fine: Certe miser et infelix est

Traduzione

Socrate, essendogli stato chiesto da un discepolo se non ritenesse felicissimo Archesilao, figlio di Perdicca, che in quel tempo era potentissimo, rispose: “ Io non so per niente che cosa dire e in che modo giudicare.

Infatti non parlai mai con lui e non so quali siano i suoi costumi”. Il discepolo: “Perche’ queste cose? Quidi non puoi sapere questo in modo diverso?”. “Non posso giudicare in nessun modo che uomo egli sia, se non avro’ sentito che cosa pensi”. “Tu allora a proposito del re dei persiani puoi forse dire che non sia felice?

“In che modo io posso fare cio’ ignorando quanto sia dotto, quanto sia buono?” “Che cosa? In che cosa ritieni che consista la vita felice?

Ossia quali cose tu pensi siano necessarie per una vita felice. Io insomma giudco che i buoni siano beati, i malvagi siano infelici. Dunque tu ritieni che Archelao sia infelice?

Non, so, se sia felice o infelice, poiche’ non lo conosco. Ma se e’ ingiusto e malvagio, certamente e’ malvagio ed infelice.

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