Nell'accampamento di Dario dopo la sconfitta VERSIONE latino

Il nuovo latina lectio A Pagina 484 numero 438
Inizio: Omnium oculos animosque in semet converterant captivae mater coniuxque Fine: tantulo inpendio ingens victoria stetit.

La moglie e la madre di Dario, fatte prigioniere, avevano attirato su di sé gli occhi e l’attenzione di tutti:

l’una, la madre, venerabile non solo per il portamento, ma anche per l’età, l’altra, la moglie, per la bellezza dei lineamenti[. .]. Aveva accolto in grembo il figlio di non ancora sette anni. [...]E sul grembo della vecchia nonna erano distese due vergini adulte, afflitte non solo dal proprio dolore, ma anche dal suo. Attorno ad essa si era radunata una gran folla di nobildonne, con i capelli scamigliati e le vesti strappate, dimentiche dell’antico decoro, che invocavano le loro regine e padrone[...]. Esse, immemori della propria disgrazia, chiedevano in quale ala Dario era stato, quale era stato l’esito del combattimento:

affermavano che non sarebbero state catturate, se il re fosse vivo. Ma la fuga l’aveva portato molto lontano, cambiando continuamente cavalli.

Nella battaglia quindi furono uccisi centomila fanti persiani e diecimila cavalieri. Dalla parte di Alessandro ci furono circa quattromilacinquecento feriti; tra i fanti si lamentò la perdita di soli trecentodue uomini e furono uccisi centocinquanta cavalieri: a così piccolo prezzo si ebbe una vittoria tanto grande

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