Operazioni di Cesare in Britannia

His rebus cognitis, Caesar legiones equitatumque revocari

Sapute tali cose, Cesare ordina di richiamare le legioni e la cavalleria e di resistere durante il percorso, egli stesso fa ritorno alle navi;

osserva quasi di persona queste stesse cose che aveva saputo dai messaggeri e dalle lettere, così che, perdute all'incirca quaranta navi, sembrasse che le restanti navi tuttavia potessero essere restaurate con un grandelavoro. Pertanto sceglie i fabbri tra le legioni e ordina di far chiamare gli altri dal continente; scrive a labieno, di costruire con quelle legioni, che sono presso di lui, quante più navi possibili.

Questo stesso, anche se l'impresa era di molto lavoro e fatica, tuttavia stabilì che sarebbe stato molto utile che fossero tirate a secco tutte le navi e fossero unite con l'accampamento. Impiega in tali cose all'incirca dieci giorni, non interposto al lavoro dei soldati neppure il periodo notturno. Tirate a secco le navi e munito egregiamente l'accampamento lascia con un presidio per le navi: egli stesso si dirige nel medesimo luogo donde era ritornato.

Essendo giunto là, già le milizie più grandi dei britanni erano giunte insieme da ogni parte, concessa per decisione comune a Cassivellauno la massima autorità di amministrare la guerra e l'impero, i cui confini un fiume separa dalle città marittime, che è chiamato Tamigi, all'incirca 80 miglia dal mare.
(by Maria D.)

Versione tratta da Cesare

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