Ottaviano salva lo stato dal pericolo di Antonio

C. Caesar adulescens, paene potius puer cum maxime furor arderet Antoni cumque eius a Brundisio crudelis et pestifer reditus timeretur,...

Caio Giulio Cesare, adolescente, o piuttosto (ancor) quasi un fanciullo, quando l'insania di Antonio divampava al massimo grado e si paventava il suo ritorno da Brindisi crudele e funesto, egli allestì un esercito invincibile di soldati dall'insuperabile categoria dei veterani e dilapidò  il proprio patrimonio.

E benché non sia possibile dimostrargli tanta gratitudine quanta gli è dovuta, tuttavia è doveroso dimostrare tutta quella gratitudine che il nostro animo può concepire.

Chi è tanto ignorante ( lett: ignorante di cose ), che non capisca questo, che se M. Antonio avesse potuto giungere da Brindisi a Roma con quelle truppe che egli aveva ritenuto che avrebbe avuto, come minacciava, non avrebbe tralasciato nessun tipo di crudeltà? Cesare di sua iniziativa liberò lo stato da quella rovina: se egli (Cesare) non fosse nato in questa repubblica, non avremmo nessuno stato a causa della malvagità di Antonio.

Così dunque penso, così giudico, che lo stato sarebbe stato distrutto dalle fondamenta, se un solo giovane non avesse frenato l'impeto di quell'uomo furioso ed i suoi crudelissimi tentativi.

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