Passio Sanctarum Perpetuae et Felicitatis 1.5

Post paucos dies rumor cucurrit ut audiremur Supervenit autem et de civitate pater meus, consumptus taedio, et ascendit ad me, ut me...

Dopo pochi giorni la diceria si diffuse così da avere voce. Ed in verità sopraggiunse dalla città mio padre, esaurito dalla noia, e salì presso di me, per distogliermi, dicendo:

"Abbi pietà, figlia, dei miei capelli bianchi: abbi pietà del padre, se sono degno di essere chiamato da te padre: se ti ho condotto con queste mani a questo fiore dell'età, se ti ho preferito a tutti i tuoi fratelli: non mi consegnare al disonore degli uomini. Guarda i tuoi fratelli, guarda tua madre e la madre Terra, guarda tuo figlio che non potrebbe vivere dopo di te. Deponi le intenzioni:

non distruggere tutti quanti noi. Nessuno di noi infatti parlerà liberamente, se tu subirai qualcosa". Pronunciava tali parole come se il padre per la sua pietà baciandomi le mani e gettandosi ai miei piedi e piangendo mi definiva non più come una figlia ma come una signora. E io mi dolevo per il caso di mio padre perché era l'unico di tutta la mia stirpe a non provare gioia per la mia passione, lo confortai dicendo: "Accadrà ciò che Dio vorrà.

Sai infatti che noi non siamo stati costituiti secondo il nostro volere, ma secondo il volere di Dio. " E il padre si allontanò da me contristato.
(By Maria D. )

Passio Sanctarum Perpetuae et Felicitatis

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