Perseo di Macedonia si arrende ai Romani - VERSIONE COMPR. E TRADURRE

Perseo di Macedonia si arrende ai Romani
Autore: Sconosciuto
nuovo comprendere e tradurre pag 246 num 294

Perseus, Macedoniae rex, biennio varia fortuna cum consolibus Romanis conflixerat et plerumque superior fuerat plurimisque civitatibus Graeciae persuaserat ut secum societatem coniungerent.

Etiam Rhodii, qui semper Romanis faverant, statuerant ad Perseum deficere. Tum senatus consulem creavit Lucium Aemilium Paulum, filium eius Pauli qui, cum Romano exercitui apud Cannas praeesset, noluerat cladi superesse et mortem obierat. Consul Perseum ingenti proelio apud Pydnam fudit fugavitque. Rex, qui nullo modo superior esse poterat, diffisus suae fortunae et sociorum fidei, ex Macedonia profugit in insulam Samothraciam, ubi templi religioni se credidit. Ad eum Cneius Octavius praetor, qui classi praeerat, pervenit et ei persuasit ut se Romanorum fidei committeret.

Tunc omnes urbes Macedoniae, quas rex tenuerat, Romanis se dediderunt.
Il re della Macedonia, Perseo, aveva combattuto contro i consoli romani per 2 anni (biennio) con alterna fortuna ed era stato in genere superiore e aveva convinto moltissimi cittadini greci a stringere con lui un’alleanza. Anche gli abitanti di Rodi, che sempre avevano favorito i Romani, avevano preso la decisione di passare dalla parte di Perseo. Allora il senato elesse console L. E. Paolo, figlio di quel Paolo che, comandando l’esercito Romano presso Canne, non aveva voluto sopravvivere alla sconfitta e morì. Il console sconfisse Perseo con una grande battaglia presso Pidna e lo cacciò in fuga. Il re, che in nessun modo poteva essere superiore, non avendo avuto fiducia nella sua fortuna e nella fedeltà degli alleati, dalla Macedonia scappò nell’isola della Samotracia, dove si affidò all’inviolabilità del tempio.

Il pretore G. Ottavio, che capeggiava la flotta, arrivò presso di lui e lo convinse ad unirsi alla fiducia dei Romani. Allora tutte le città della Macedonia, che il re aveva mantenuto, lasciarono loro stesse ai Romani.

xxxxx