Saggezza e mitezza di Licurgo

Lycurgus, cum a Lacedaemoniis legibus condendis delectus esset, ut cives sui parci et frugi essent in vescendo, statuit divitibus simul cum...

Licurgo, istituite le leggi, essendo stato delegato dagli spartani affinché i suoi concittadini fossero parchi e moderati nel nutrirsi ordinò che i ricchi dovevano cenare insieme con i poveri in pubblico.

Legiferando simili cose intendeva particolarmente (fare) questo: trattenere nei ricchi la cupidigia e frenare le ricchezze e trattenere i poveri all'invidiare i ricchi. Cosa che non sembrò tollerabile ai potenti, che mossi dall'indignazione accolsero Licurgo, che entrava nel foro, con pietre e (che) per evitarle fuggì nel tempio, dove fu colpito ad uno degli occhi, da un giovane che si chiamava Alessandro.

Perciò quando i cittadini videro ciò, si placarono d'animo e penetrò in tutti il rispetto per siffatto uomo. Allora per avere un'opportunità di vendicarsi, gli consegnarono Alessandro per punirlo.

Ma Licurgo decise che non aveva nessuna ragione per usare quella possibilità e preferì dimostrarsi mite e saggio perdonandolo. Per la qualcosa ospitò (lett.=ricevette in ospitalità) il ragazzo a casa sua perché avesse una possibilità di disciplina e di clemenza.

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