Simonide (VERSIONE latino - littera Litterae e nuovo latina lectio

da Littera litterae

Simonide, famoso poeta, un giorno cenava presso Scopa, uomo nobile e ricco, il quale poco prima aveva riportato grande gloria in una sfida di pugili.

Durante il banchetto, il poeta, con suprema gioia degli ospiti, recita un illustre componimento poetico in lode del vincitore, secondo la tradizione dei poeti, canta pure grandi cose in lode di Castore e Palluce (i Dioscuri).

Il componimento poetico non piace a Scopa e l'uomo dice al poeta : "donerò metà della ricompensa alla tua opera, il resto chiedilo ai tuoi eroi che tanto quanto me hai lodato". Poco dopo un servo annuncia: " due giovani chiamano fuori Simonide ". Il poeta obbedisce al messaggio ma davanti alla porta non vede nessuno.

Volge gli occhi dietro e scorge un ingente rovina : infatti la sala da pranzo dove Scopa era con gli amici, improvvisamente cede. Muore Scopa con tutti gli ospiti; straordinariamente il famoso poeta si salva.

da Nuovo latina lectio

Simonides Ceus non poeta solum suavis, verum etiam doctus sapiensque fiusse traditur....

Viene tramandato che Simonide di Ceo non fu solo un poeta gradevole, ma anche dotto e sapiente.

Dopo che Gerone, tiranno dei Siracusani, gli chiese che cosa fosse un dio o di che tipo, quello gli chiese per sé un unico giorno per decidere. Quando G. gli chiese la stessa cosa il giorno dopo, richiese due giorni; in seguito poiché il saggio quotidianamente raddoppiava il numero dei giorni, e Gerone meravigliandosi gli domandava perché facesse così e non rispondesse, disse:

"Poichè quanto più a lungo considero, tanto più la cosa mi sembra oscura e difficile". Lo stesso Simonide, avendo visto un tale sconosciuto morto, disteso a terra sulla spiaggia, e avendolo seppellito devotamente e avendo nell'animo il giorno dopo di imbarcarsi, nel sogno ebbe l’impressione di essere ammonito da colui, che egli aveva sepolto, a non fare questo se avesse navigato, sarebbe morto nel naufragio.

E così Simonide, come gli era stato raccomandato, non si imbarcò: perirono tutti gli altri che allora si trovarono sulla nave.

Clicca qui per Simonide dal libro
Cotidie discere di Valerio Massimo

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:23:47 - flow version _RPTC_G1.3