Tarquinio il superbo e gli alti papaveri - VERSIONE latino

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versioni latine per il Biennio - Bompiani scuola" è la num. 160 a pag. 159
Inizio: Tarquinius Superbus Gabios...
Fine: ... in manu tradita est

Tarquinio il Superbo, assalita invano con la forza Gabi, città vicina, essendo stata tolta la speranza anche di assediare la città, alla fine l'assalì con l'inganno.

Infatti, simulando il re, interrotta la guerra, di essere intento in lavori della città, suo figlio Sesto fuggì a Gabi come da accordo, lamentandosi di un intollerabile crudeltà del padre nei suoi confronti. Fu accolto benevolmente dagli abitanti di Gabi. Così, incitando a poco a poco i capi dei Gabini a ribellarsi ed uscendo lui stesso con i giovani più preparati per saccheggiare, alla fine fu eletto comandante della guerra. E veramente presso i soldati, sopportando allo stesso modo i pericoli e le fatiche e distribuendo con abbondanza il bottino, fu di una bontà tanto grande che fu il più potente tra i Gabini.

Allora mandò a Roma presso Tarquinio uno dei suoi per domandare che cosa il padre desiderasse che lui facesse. A questo messaggero il re non rispose niente a voce, ma, come assorto, passò nell'orto del tempio, mentre il messaggero del figlio lo seguiva; andando lì in silenzio colpì con un bastone la cima dei papaveri. Il messaggero, interrogando e asspettando la risposta, ritornò stanco a Gabi e raccontò che cosa avesse detto e che cosa avesse visto ma affermò che il re non aveva detto niente.

Sesto comprese che cosa il padre avesse in animo. Allora uccise alcuni tra i capi della città, accusandoli presso il popolo, altri li mandò in esilio. Alla fine la città di Gabi, priva del consiglio e dell'aiuto dei capi, fu consegnata in amno al re di Roma senza nessuna resistenza