Una profezia mal interpretata

Croesus, Lydiae rex, ingentes et innumerae copiae contraxit et armavit, quia Persiam invadere et copiosas divitias Orientis capere optabat....

Il re della Lidia Creso, raccolse e arruolò immense e numerose milizie, poiché desiderava invadere la Persia ed ottenere le abbondanti ricchezze dell'oriente.

Già la moltitudine di cavalieri e fanti dei Lidi era arrivata con grande fatica di marce ai confini dei nemici, quando il re decise di interrogare l'oracolo di Apollo sulla sorte della sua spedizione. A Creso così rispose la Pizia, profetessa e sacerdotessa di Apollo: "Si, Creso porrà piede in Persia e distruggerà le opere di un potente re." Il responso dell'oracolo procurò all'avido re una grande gioia.

Subito dunque, sicuro sulla vittoria, penetrò in Persia con il suo esercito e con grandi marce forzate avanzò contro il gran numero dei persiani. Quando giunse all'accampamento dei nemici, iniziò a temere il combattimento. Lo scontro fu atroce e forte e cadde un gran numero di soldati lidi e persiani.

Tuttavia la fortuna fu favorevole ai persiani e Creso cadde in potere dei nemici. Allora furono manifeste le ambiguità dell'oracolo: infatti Creso veramente distruggeva un grande regno ma non (quello) dei nemici ma il suo.

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