Una battaglia rinviata - versione latino
Inzio: P. Nasica, egregius adulescens, ex omnibus unus, quibus hesterno die pugnari placuit
Fine: Hoc proelium a me dilatum est, non fugitum est.
Publio Nasica, giovane illustre, l'unico Fra tutti quelli ai quali ieri parve opportuno si combattesse, mi ha palesato il suo pensiero; gli altri hanno ritenuto fosse meglio criticare il comandante lontano, piuttosto che, presente, consigliarlo.
Ora riferirò a tutti la ragione del rinvio della battaglia [lett: "della battaglia rinviata"]. Con questa decisione l'esercito è stato salvato da me; infatti prima di tutto dico questo: so che nessuno di voi ignora quanto i nemici ci siano superiori in numero.
Vi chiedo, inoltre, se non è forse vero che un soldato riposato e integro, pieno di forze, valido di corpo e di animo combatta più valorosamente di un soldato affaticato da una lunga marcia e madido di sudore, con la bocca e gli occhi pieni di polvere. Non è forse vero che un nemico fresco e riposato, che non ha ancora le forze logorate dal combattimento, fa impeto contro di voi in modo più violento?
Quando ieri arrivammo qui, i nemici avevano già schierato l'esercito con tutta calma, avevano già preparato gli animi e stavano ordinati nelle loro file, noi, invece, eravamo stanchi e spossati dalla lunga marcia. Questo combattimento è stato da me differito, non fuggito
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