Virtù di Lucrezia - Livio

versione Livio Ianua

Ardea, Rutulorum oppidum, a Tarquinio Superbo obsidione cingebatur; cum primo impetu oppidum non caperetur, bellum longum magis quam longum fuit. ... Muliebris certaminis laus penes Lucretiam tandem fuit.

Ardea, città dei Rutuli, veniva assediata (lett. veniva cinta d'assedio) da Tarquinio il Superbo; La città non essendo sta presa con impeto iniziale, la lunga guerra fu assai più che lunga.

In questa situazione stagnante, dai figli di Tarquinio e dai loro amici il tempo spesso era trascorso nei banchetti e in baldorie e, tra le bevute, tutti erano soliti discutere su molte e varie cose. Mentre costoro bevevano presso Sesto Tarquinio, per caso il discorso cadde sulle mogli e ciascuno celebrava la propria con grandi lodi. Quel famoso Collatino, che successivamente sarà nominato console assieme a Bruto, allora affermò: "Perché gareggiamo a parole?

Montiamo sui cavalli per constatare noi stessi che cosa stiano facendo le nostre mogli mentre non siamo a casa: sia la prova più garantita quanto si presenterà agli occhi all'inatteso arrivo del marito. Nel giro di poche ore vedrete che la mia Lucrezia supera le altre in virtù!". Subito tutti montano a cavallo, si precipitano a Roma e, mentre salgono le tenebre, si dirigono alle loro case.

Le nuore del re sono colte a banchettare, mentre trovano Lucrezia, moglie di Collatino, dedita alla lana a tarda notte, che sedeva al centro della casa tra le ancelle veglianti. Infine l'elogio di quella gara di virtù femminile toccò a Lucrezia.

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